A CURA DI ENI SCENARIOS AND STRATEGICS OPTIONS
Energy numbers
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A
nche nel 2024, come nell’anno precedente, il panorama energetico è stato segnato da forti tensioni geopolitiche, che hanno inciso profondamente sulle dinamiche di mercato e sulla sicurezza degli approvvigionamenti. L’economia mondiale ha mostrato resilienza, crescendo in modo moderato seppur non uniforme, con una domanda di energia che ha proseguito il trend di crescita quasi ininterrotta osservato nelle ultime decadi, soddisfatta da un mix sostanzialmente stabile in cui le fonti tradizionali continuano a rivestire il ruolo principale. I consumi di petrolio superano i livelli pre-pandemici, spinti soprattutto dai Paesi non OCSE.
Anche l’offerta cresce con un contributo di rilievo dagli Stati Uniti. Un equilibrio instabile influenzato da fattori climatici, geopolitici e strutturali ha caratterizzato il mercato del gas. A fronte di un clima mite e stoccaggi record a fine stagione invernale, si sono successivamente registrate una ripresa della domanda, alcune incertezze lato offerta e tensioni legate a rischi geopolitici. Le installazioni di solare fotovoltaico ed eolico sono cresciute a ritmi sostenuti negli ultimi anni, raggiungendo nel 2024 un nuovo record globale. In aumento anche la produzione di biocarburanti, funzionali alla decarbonizzazione del settore dei trasporti. Continua a crescere la produzione di minerali critici a testimonianza del loro ruolo strategico nelle filiere del nuovo paradigma energetico.
Infine, a completare il quadro dell’assetto energetico mondiale, nel 2024 le emissioni totali di CO2 sono aumentate, raggiungendo un nuovo massimo storico, nonostante i significativi sforzi di riduzione in alcune economie avanzate. La 24a edizione del “World Energy Review” di Eni, di cui trovate un estratto nelle pagine che seguono, offre una panoramica aggiornata sull’evoluzione delle principali variabili energetiche a livello globale.
Nel 2024 il consumo primario globale di energia ha raggiunto circa 15,5 Gtoe, registrando una crescita prossima al 2% rispetto al 2023, in linea con il trend quasi ininterrotto osservato nelle ultime decadi.
La composizione del mix energetico è rimasta sostanzialmente invariata: i combustibili fossili continuano a soddisfare circa l’80% della domanda, con quote stabili per oil (30%), carbone (28%) e gas naturale (23%), confermando l’andamento degli ultimi trent’anni.
Per quanto riguarda la capacità di energia elettrica, le fonti fossili rappresentano circa il 50%, il nucleare il 4%, eolico e solare il 31%, idroelettrico il 14%.
Nel 2024 la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi di persone (+~70 milioni rispetto al 2023), proseguendo il trend di crescita osservato negli ultimi 15 anni pari a circa 1% a/a. L’incremento si è concentrato in Africa (+2,4%) e in Medio Oriente (+2,1%), mentre l’Europa è rimasta pressoché stabile (+0,04%).
A livello di singoli Paesi, l’India, con oltre 1,4 miliardi di abitanti, si conferma il paese più popoloso al mondo, consolidando il sorpasso sulla Cina, che ha registrato un calo di 3,3 milioni di persone.
Nel 2024 l’economia mondiale ha registrato una crescita moderata, ma con forti differenze tra aree geografiche.
Gli Stati Uniti si sono confermati come principale motore della congiuntura globale, grazie alla solidità dei consumi privati, al sostegno della spesa pubblica e a un mercato del lavoro ancora dinamico.
Il PIL mondiale è cresciuto del 2,8%, in linea con l’anno precedente. La top ten in termini di PIL continua ad essere guidata dagli USA, in crescita del 2,8% rispetto allo scorso anno, seguono Cina e Giappone. L’Italia si posiziona all’ottavo posto con un PIL pari a 2.129 miliardi di dollari, in crescita dell’0,5% vs 2023.
Nel 2024 la produzione è aumentata di 0,5 Mb/g rispetto all’anno precedente, raggiungendo 97,3 Mb/g (escludendo biofuel e processing gains).
Questo incremento è stato principalmente concentrato nei Paesi non-OPEC (+0,6 Mb/g) e gli Stati Uniti hanno trainato la crescita con un aumento di 0,7 Mb/g rispetto al 2023. L’OPEC ha visto una leggera diminuzione della produzione di 0,1 Mb/g, con l’Arabia Saudita che ha ridotto la sua produzione di circa 0,5 Mb/g solo parzialmente compensata dall’aumento della produzione dell’Iran (+0,4 Mb/g).
Per quanto riguarda il mercato futures, il Brent è in calo rispetto all’anno precedente, sebbene continui a rimanere su livelli elevati. L’andamento nel corso dell’anno è stato di progressiva riduzione influenzata principalmente dalle aspettative degli operatori riguardo a un aumento dell’offerta, legato sia al rimbalzo della produzione OPEC+ sia ai timori di rallentamento economico globale.
Lato domanda, il 2024 ha registrato una crescita globale di 0,8 Mb/g raggiungendo quota 102,8 Mb/g.
L’incremento è stato principalmente alimentato dal forte aumento del consumo di jet-kerosene, grazie alla continua ripresa del settore aereo, e dalla robusta domanda di materie prime per l'industria petrolchimica (come nafta, LPG ed etano), in particolare in Cina.
La crescita globale è guidata dalle economie non-OCSE; a differenza del 2023, in cui la Cina da sola pesava il 65% della crescita complessiva, nel 2024 gli incrementi non OCSE sono più diversificati dal punto di vista geografico, con Cina, India, America Latina e Medio Oriente che rappresentano insieme oltre il 60% dell’aumento.
In termini di consumi per Paese, gli Stati Uniti si posizionano in cima alla classifica con 20,4 Mb/g, seguito da Cina 16,6 Mb/g, India 5,6 Mb/g e Russia 3,8 Mb/g.
Nel 2024 i primi 5 top exporters sono stati, in ordine di classifica, Arabia Saudita (6,0 Mb/g), Russia (5,0 Mb/g), Canada e Sati Uniti (4,1 Mb/g), e Iraq (3,4 Mb/g). Il tasso di crescita 2024-2010 è pressoché nullo per Arabia Saudita e Russia, mentre è del 38,7% per USA, 5,5% per il Canada e del 4,2% per l’Iraq. Rispetto allo scorso anno si evidenzia un calo del 9,2% dell’export dell’Arabia Saudita.
Analogamente a quanto avvenuto lo scorso anno, nel 2024 si riconfermano tra i primi 5 top importers, in ordine di classifica, Cina (11,0 Mb/g), Stati Uniti (6,6 Mb/g), India (4,8 Mb/g), Corea del Sud (2,7 Mb/g) e Giappone (2,3 Mb/g).
La produzione mondiale ha mostrato un lieve incremento rispetto al 2023 (+1%), con la crescita più significativa nei paesi non appartenenti all’OCSE in particolare nell’area asiatica, nel Medio Oriente e in Russia.
In particolare, la Cina ha registrato una crescita del +6%, la Russia del 7%. In controtendenza gli USA con un calo dell’1%.
I maggiori produttori si riconfermano Stati Uniti, con uno share mondiale del 24,8%, Russia (15,8%) e Iran (6,7%).
Nel rapporto Produzione/Consumo, la Norvegia è in cima alla classifica con 27,58 seguita da Qatar 3,80 e Australia 3,68.
La domanda globale di gas è aumentata di circa 120 Bcm rispetto al 2023 (+3%) attestandosi a circa 4.120 Bcm con andamenti di crescita diversi nelle aree geografiche. A trainare questo incremento è stata soprattutto la Cina (+29 Bcm), seguita dalla Russia (+23 Bcm) e dagli USA (+14 Bcm), mentre in Europa la domanda è rimasta pressoché stabile con l’incremento del fabbisogno nel settore industriale compensato da minore utilizzo per la generazione elettrica.
Nel 2024 i principali consumatori si riconfermano Stati Uniti (904 Bcm), Russia (503 Bcm) e Cina (400 Bcm); rispettivamente, questi paesi partecipano al consumo mondiale per il 21,9%, 12,2%, 9,7%.
In termini di ratio di consumo per capita, il Canada si posiziona al primo posto con 3,5 mila metri cubi per persona, seguito da Russia (3,4) e Arabia Saudita (3).
Nel 2024 si posizionano tra i primi 5 top exporters, in ordine di classifica, Stati Uniti (208 Bcm), Russia (159 Bcm), Qatar (129 Bcm), Norvegia (123 Bcm) e Australia (111 Bcm).
Nel 2024 si posizionano tra i primi 5 top importers, in ordine di classifica, Cina (149 Bcm), Giappone (80 Bcm), Stati Uniti (79 Bcm), Germania (62 Bcm) e Messico (61 Bcm). Quest’ultimo ha avuto una crescita del 38,8% rispetto allo scorso anno.
Nel 2023 la produzione, si è attestata a circa 8.800 Mton. La Cina domina questo mercato con uno share del 51% della produzione globale e un trend in continua crescita (CAGR 2010-23 pari a 2,3%) seguita da Indonesia 0,8 Mton, India 0,8 Mton, Australia e Stati Uniti a 0,5 Mton.
Nel 2024 la domanda mondiale di carbone ha raggiunto circa 8.440 Mton, segnando una crescita dell’1,4% rispetto al 2023.
L’aumento nell’utilizzo di questa fonte è stato determinato principalmente dai maggiori consumi rilevati in Asia, in particolare in Cina (circa +2%) e India (circa +3%), solo parzialmente compensati dalle riduzioni osservate in Europa (circa -11%) e nel Nord America (circa -5%).
La Cina si conferma il principale consumatore mondiale di carbone, rappresentando oltre il 55% della domanda globale, e mostra una tendenza in crescita con un CAGR del 2,4% nel periodo 2010-2024.
Nel 2024, le emissioni globali di CO2 energy-related sono aumentate dello 0,8%, raggiungendo un nuovo record di quasi 38 Gton. La crescita è stata trainata dai paesi emergenti e in via di sviluppo, mentre le economie avanzate hanno segnato un ulteriore calo.
La Cina si conferma il primo emettitore mondiale, responsabile di circa 1/3 delle emissioni globali. Nonostante il rallentamento dell’economia e la crisi immobiliare, nel 2024 le sue emissioni sono salite dello 0,4%, sostenute dalla ripresa della produzione industriale e dal maggiore utilizzo del carbone.
Il fotovoltaico si conferma anche nel 2024 il motore principale della crescita delle rinnovabili. La capacità addizionale ha raggiunto circa 450 GW (+32% vs 2023). La Cina continua a trainare le installazioni (+278 GW), seguita dagli Stati Uniti (+38 GW). La capacità mondiale cumulata a fine 2024 risulta di poco superiore a 1.850 GW con Cina e Stati Uniti che rappresentano rispettivamente il 48% e il 9% del totale.
In crescita anche il settore eolico la cui capacità è aumentata nel 2024 di 114 GW rispetto al 2023 (+11%) attestandosi a 1.133 GW a fine anno. Il settore onshore ha coperto circa il 90% del totale.
Cina e Stati Uniti si confermano i principali player anche nell’eolico con quote rispettive del 46% e del 13%. In particolare, la Cina ha contribuito a circa il 70% della nuova capacità installata nel corso dell’anno.
Nel 2023 la generazione idroelettrica a livello mondiale è stata pari a circa 4.200 TWh, in riduzione del -2% rispetto al 2022, con una crescita significativa in Europa (+14%) che ha compensato solo in parte il calo in Asia-Pacifico (-6%) e nelle Americhe (-4%).
Trend opposto per la generazione nucleare, che a livello mondiale ha raggiunto 2.740 TWh, in aumento del +2% rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata dall’Asia-Pacifico (+6%), in particolare dal Giappone (+50%) dove sono ripartiti alcuni impianti fermi dal disastro Fukushima, ma anche dal Medio Oriente (+47,2%), grazie all’entrata in produzione di una nuova centrale negli Emirati Arabi Uniti.
Cobalto e litio sono, tra i minerali critici, quelli più concentrati in termini di riserve e produzione.
Per quanto riguarda le riserve di cobalto sono sostanzialmente in linea con i valori dell’anno precedente. La Repubblica Democratica del Congo si conferma il paese in cui si concentra la maggior parte delle riserve mondiali (il 56%). Per il litio si è registrato un incremento di 3.300 kton rispetto al 2023, connesso alle maggiori riserve in Argentina e Australia; il Cile è invece il paese che ha la maggiore concentrazione geografica di riserve (31%).
Per quanto riguarda la produzione, il cobalto si concentra per il 76% nella Repubblica Democratica del Congo (DRC), le terre rare per il 68% in Cina, il nichel per oltre il 60% in Indonesia e un terzo del litio viene prodotto in Australia.