Donne

Shred the patriarchy

di Chantal PinzI
Fotostoria

"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” diceva Eleanor Roosvelt, attivista considerata tra le prime femministe. E dunque il futuro appartiene a queste donne marocchine che, con un gesto apparentemente semplice, difendono pacificamente i loro diritti e li rivendicano per sé e per tutta la comunità femminile, non solo del loro paese ma di tutto il mondo.

Il reportage racconta le storie di alcune donne marocchine che praticano lo skateboarding nonostante le dure ripercussioni sociali e familiari che sono costrette a subire per questa scelta ancora non accettata all’interno della società marocchina. Nonostante la reputazione internazionale del Marocco come paese riformista e progressista, la partecipazione sociale, economica e politica nonché quella sportiva delle donne viene tutt’oggi marginalizzata o perfino negata. Lo skateboarding non fa eccezione: se sei donna non dovresti praticarlo.

Fotostoria

"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” diceva Eleanor Roosvelt, attivista considerata tra le prime femministe. E dunque il futuro appartiene a queste donne marocchine che, con un gesto apparentemente semplice, difendono pacificamente i loro diritti e li rivendicano per sé e per tutta la comunità femminile, non solo del loro paese ma di tutto il mondo.

Il reportage racconta le storie di alcune donne marocchine che praticano lo skateboarding nonostante le dure ripercussioni sociali e familiari che sono costrette a subire per questa scelta ancora non accettata all’interno della società marocchina. Nonostante la reputazione internazionale del Marocco come paese riformista e progressista, la partecipazione sociale, economica e politica nonché quella sportiva delle donne viene tutt’oggi marginalizzata o perfino negata. Lo skateboarding non fa eccezione: se sei donna non dovresti praticarlo.

Shred the patriarchy

Hilam, una skater originaria di Casablanca mentre sta andando allo skatepark.

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Mery, una ragazza skater originaria di Agadir sta realizzando un flip (un trick che consiste in una rotazione della tavola di 360 gradi lateralmente) su una mini rampa in uno skatepark della città.

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Hilam sta praticando skateboard in una bowl dello Skate Park Rachidi, conosciuto anche come Nevada, uno tra i parchi più grandi di tutta l’Africa per praticare questo sport.

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Nina sta realizzando un ollie (una manovra che consente di saltare mantenendo lo skateboard attaccato ai piedi, senza afferrarlo con le mani e senza che sia legato ad essi) nel porto di Essaouira.

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Una delle skaters di Rabat  in cima alla bowl del parco Hilton.

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Un primo piano delle mani di Mery e della sua tavola.

Gli autori

Chantal PinzI

Chantal Pinzi, nata a Como nel 1996, è una giovane fotografa documentarista freelancer. Durante il suo percorso universitario presso la University of Applied Sciences Europe di Berlino, città dove attualmente vive, si è indirizzata principalmente alla fotografia documentaristica. Con la sua fotografia crea futura memoria, testimonia tutto ciò che è di fronte alla sua camera e lo sottrae all’oblio. La sua personalità empatica insieme alla sua prospettiva curiosa e al suo coraggio l’hanno spinta a viaggiare e scoprire il mondo. Chantal è fortemente motivata a denunciare con il suo lavoro le ingiustizie sociali; è determinata a far sentire la sua voce e a far luce su temi spesso trascurati o ignorati. I suoi lavori raccontano storie di resilienza di comunità fratturate ed emarginate.

Chantal ha esposto a livello internazionale e il suo lavoro ha ricevuto premi come LensCulture Summer 2022, IPOY, Maghreb Photography Awards, Prize of Huffpost Italia, Contemporarte UHU, International Photography Prize Esperanza Pertusa, Passepartout Prize e altri.