
Logistica energetica
Il lungo viaggio dell’energia
Dalla legna raccolta a mano nei villaggi africani al gas naturale liquefatto che viaggia tra i continenti, passando per oleodotti strategici e blackout improvvisi: la logistica è la vera infrastruttura nascosta della transizione energetica
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e donne dei villaggi dell’Africa subsahariana si occupano del focolare e devono raccogliere il combustibile per cucinare, illuminare e scaldarsi nelle loro capanne, camminando fino a sette chilometri di distanza per diverse ore al giorno. Non decolla, nella ricca Europa, l’idrogeno verde, nonostante le grandi ambizioni della politica: i costi di stoccaggio e trasporto sono enormi, e alcuni vincoli di sicurezza non sono ancora stati soddisfatti. Sono i due opposti della complessità dell’energia: da un lato, quella arcaica che ha caratterizzato per millenni le comunità umane, dall’altro quella avveniristica, proiettata verso un futuro in cui useremo solo energia solare stoccata in idrogeno prodotto dall’acqua.
L’energia, da sempre e ovunque, è prima di tutto una questione logistica: raccolta, stoccaggio, trasporto, per renderla disponibile nel momento, luogo e forma utili al consumatore finale. Questo vale per tutti i beni, ma per l’energia –soprattutto nella modernità– la logistica assume un ruolo strategico, fatta com’è di strutture di stoccaggio, tubi, navi, distributori, fili elettrici. Più aumenta la sofisticazione dell’energia, più complessa diventa la gestione delle reti, come ha drammaticamente ricordato il blackout del 28 aprile 2025 in Spagna.
Carbone, petrolio e gas: l’energia della modernità
Lo sviluppo economico degli ultimi tre secoli si è fondato sul consumo di energia, che si regge –spesso senza che ce ne rendiamo conto– su sistemi di trasporto e distribuzione. La modernizzazione inizia con la rivoluzione industriale alimentata dal carbone. La stessa macchina a vapore di Watt fu ideata per pompare acqua dalle miniere, prima di diventare essenziale per il trasporto ferroviario del carbone. Ancora oggi il carbone cresce nei consumi globali: logisticamente comodo, abbondante, vicino ai centri di consumo, con costi di trasporto e stoccaggio bassi. Rimane la fonte preferita per la generazione elettrica nei paesi in via di sviluppo.
Ridurne l’uso –per le elevate emissioni di CO?– richiede alternative stabili, come il gas naturale. Ma ciò dipende dalla disponibilità di reti affidabili e strutture di importazione, via tubo o GNL. Il gas è destinato a dominare ancora il futuro: è più pulito del carbone e del petrolio, ma più difficile da trasportare.

La storia energetica moderna è anche la storia della logistica: il carbone del ’700, il petrolio esploso con il cherosene e poi con l’auto, il gas dopo la Seconda guerra mondiale, con i grandi gasdotti dalla Russia, dall’Olanda, dall’Algeria. Dagli anni ’90, il gas entra nella generazione elettrica grazie al ciclo combinato.
Più recenti i grandi corridoi dal Caspio all’Europa (come il TAP), dalla Russia alla Germania (Nord Stream), dalla Russia alla Cina (Power of Siberia), tutti esempi in cui la geopolitica è diventata strategia, soprattutto dopo la guerra in Ucraina che ha bloccato o sabotato gli impianti russi.
Un sistema più integrato per un’energia più giusta
La guerra ha accelerato una tendenza già in atto: il boom del Gas Naturale Liquefatto, più flessibile, più rapido da realizzare. La capacità mondiale di rigassificazione ha raggiunto nel 2024 i 1100 milioni di tonnellate, contro i 400 del 2000. Il GNL ha superato nel 2024 il 60 percento del commercio mondiale di gas, rispetto al 24 percento nel 2000. Il legame tra gas ed elettricità è destinato a rafforzarsi: è il combustibile ideale per contenere l’uso del carbone, meno efficiente e più inquinante.
Il futuro dell’energia sarà sempre più elettrico, spinto dall’evoluzione tecnologica –pompe di calore, auto elettrica, condizionatori, processi industriali– e dalla necessità di decarbonizzare i consumi. Le fonti rinnovabili, sempre più economiche, non bastano da sole: servono impianti a turbogas pronti a entrare in funzione quando non c’è Sole o vento e quando gli stoccaggi elettrici sono esauriti. È un ulteriore passo verso una logistica dell’energia più sofisticata e integrata, in cui diversi vettori si combinano per garantire consumi sicuri, affidabili e puliti.
L’auspicio è che questa evoluzione non riguardi solo i paesi ricchi, ma anche l’Africa subsahariana, affinché le donne non siano più costrette a impiegare ore ogni giorno a raccogliere legna, arbusti e scarti agricoli per cucinare e scaldarsi.