Ultimo numero: 60/The race for critical minerals
La catena di sostenibilità ambientale ha un valore
 
di Roberto Di Giovan Paolo 

Sostenibilità

La catena di sostenibilità ambientale ha un valore
 

di Roberto Di Giovan Paolo 

Monito che arriva dalle istituzioni europee e giunge oltre oceano. Il Governatore dello Stato della California, infatti, ha firmato un “climate disclosure law”, ovvero un disegno di legge che invita alla identificazione e comunicazione della catena ambientale di produzione per le aziende che superano il fatturato di un miliardo di dollari

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Si parla spesso delle difficoltà dell’Europa come soggetto politico ma altrettanto spesso nel silenzio della conoscenza accade che l’Unione Europea apra la strada a provvedimenti di cambiamento nel mondo. Specie in campo ambientale ed energetico. È il caso dello European Sustainability Reporting Standards (ESRS) la cui Regolamentazione, con un cammino iniziato nel 2021 tra le istituzioni europee e conclusosi alla fine del luglio scorso, porterà dal primo gennaio del 2024 all’ obbligo per le società che hanno almeno 250 dipendenti di esporre la loro catena di sostenibilità ambientale, con un inizio “soft” di tre anni di passaggio per poi divenire completa ed assoluta dal 2027. Si parla dunque di trasparenza ed accessibilità ai dati della catena ambientale delle aziende europee che dovrebbero mettere l’Unione Europea all’ avanguardia di provvedimenti concreti per la lotta al cambiamento climatico. Certo, l’UE è responsabile di poco meno del 10 per cento della produzione di Co2 mondiale ma è ovvio che la possibilità di poter avere le carte in regola nei dibattiti internazionali, a cominciare dalla prossima Cop 28 permetterà agli ambasciatori degli Stati membri una diversa agibilità politica a confronto di colossi come gli USA, la Cina o l’India che nelle ultime due Cop sono state determinanti per soluzioni di compromesso.

 

Il disegno di legge della California

E che sia una strada segnata e giusta lo dimostra il fatto che da pochi giorni lo Stato della California, non certo l’ultimo della lista, visto che per le aziende presenti si tratta del quinto produttore di ricchezza in PIL del mondo, nonché lo Stato che contiene le aziende più innovative nel campo del digitale a cominciare dai motori di ricerca e dalle aziende di intelligenza artificiale, ha deciso di seguire la strada europea, ovviamente tenendo conto del suo territorio.

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l Governatore dello Stato Gavin Newsom ha firmato infatti un “climate disclosure law”, ovvero un disegno di legge che invita alla identificazione e comunicazione della catena ambientale di produzione con relativi riferimenti a consumo energetico e produzione ultimativa di Co2 per le aziende che superano il fatturato di un miliardo di dollari. Non poche certamente in quello Stato. Dal 2026 queste aziende dovranno raccontare come producono e quali rischi per l’ambiente possono rappresentare in associazione con il bilancio annuale. Riguarda secondo un primo studio, almeno diecimila aziende di grande innovazione ed impatto non solo negli USA, ma anche a livello mondiale. E si tratta certamente di una novità negli USA, ma fino ad un certo punto perché anche in ambito statale, presso il Congresso degli Stati Uniti è pendente una legge simile, per ora ancora avversata da parte dei repubblicani che sono in maggioranza alla House of Representatives, che ricalca nelle sue linee sia la ipotesi europea che quella californiana. La decisione dovrà essere presa, per le regole parlamentari statunitensi, entro il 2025 in un senso o nell’ altro ma la mossa della California, soprattutto se seguita da quella di altri Governatori statunitensi non potrà rimanere senza effetti e certamente l’amministrazione Biden la appoggia nel suo programma.