L’inarrestabile ascesadi Harsh V Pant
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La grande sfida asiatica

L’inarrestabile ascesa

di Harsh V Pant

In un momento di crisi dell’ordine mondiale, l'India può giocare un ruolo di primo piano a livello economico e politico, perseguendo un nuovo equilibrio che tenga conto delle istanze del Sud del mondo

12 min

I

l mondo si trova oggi a fronteggiare trasformazioni profonde, dovute allo spostamento degli equilibri di potere, agli eccessi tecnologici e al decadimento delle istituzioni. La pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno aggravato la situazione, con pressioni inflazionistiche mondiali, crisi alimentari ed energetiche e ricadute economiche diffuse. Ogni paese raschia freneticamente il fondo del barile alla ricerca di risorse per provvedere ai bisogni primari dei cittadini, e siamo sempre più lontani dal conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG, Sustainable Development Goal).

 

In verità, alcune di queste fratture si sono aperte ben prima della guerra in Ucraina, addirittura molto prima della pandemia, come, per esempio, l’ascesa della Cina, tema persistente da ormai vent’anni. A rendere più palpabili molte delle sfide odierne è stata, negli ultimi anni, la mancata risposta dell’ordine internazionale a tale ascesa. All’altra estremità dello spettro c’è un potere in declino che è riuscito a ribaltare l’equilibrio geopolitico dell’Eurasia. L’aggressione della Russia all’Ucraina ha costretto l’Europa a fare nuovamente i conti con la geopolitica: l’andamento e la condotta della guerra in Ucraina hanno dato nuova linfa alla Nato, e probabilmente modificheranno in modo radicale la percezione europea della minaccia. L’asse Russia-Cina si è cementato e i rischi di destabilizzazione dell’ordine globale sono più evidenti che mai. La geopolitica torna a dominare e la fiducia diventa un fattore essenziale per le decisioni economiche.

 

Un attore credibile

Mai prima d’ora l’India è apparsa tanto credibile nella storia e si distingue come faro di speranza nel mondo in subbuglio di oggi. Inoltre, la sua traiettoria economica le conferisce un posto di primo piano nell’attuale politica mondiale. C’è una ragione per cui l’Occidente, nonostante le divergenze con l’India sull’Ucraina, continua a impegnarsi concretamente con Nuova Delhi: i legami dell’India con l’Occidente sono infatti cresciuti in modo importante, nonostante stampa occidentale si esprima sovente in maniera negativa su Nuova Delhi. Mentre i giornalisti rimangono prigionieri di prospettive di breve termine, i decisori politici occidentali riconoscono la verità storica: l’ascesa dell’India come attore geopolitico e geoeconomico credibile nel ventunesimo secolo.

 

la fotoNuova Delhi punta a dar voce alle aspirazioni del Paesi in via di sviluppo. In foto, la città di Imphal
 

 

Pur continuando il mutuo corteggiamento con l’Occidente, l’India mantiene anche la propria partnership con la Russia, il cui presidente, Vladimir Putin, vuol dimostrare all’Occidente di non essere solo, nonostante le sanzioni impostegli: e infatti, ha il sostegno di grandi potenze quali Cina e India. Nuova Delhi intende mantenere aperti i canali di comunicazione con Mosca, non solo per i legami tra i due paesi nel campo della difesa e per la convergenza sulla sicurezza regionale, ma anche perché intende impegnarsi fino all’ultimo affinché l’asse Cina-Russia non diventi un’alleanza infallibile. Il futuro sarà deciso da come la Russia se la caverà nella guerra con l’Ucraina. Nuova Delhi avrà ben poco controllo sull’esito della guerra, ma finché vi sarà uno spiraglio aperto, con ogni probabilità porterà avanti il proprio impegno.
 

Anche la Cina si trova in difficoltà, e la dura resistenza dell’India alla sua aggressività lungo la Line of Actual Control (LAC, linea di controllo effettivo) ha posto fine alla narrativa del partito comunista secondo cui sarebbe arrivato il suo momento. La resistenza dell’India nei confronti della Cina ha innescato un’ampia reazione, in tutto l’Indo-Pacifico e oltre. E data la pletora di sfide interne che Pechino deve affrontare, ancora una volta si privilegia il consolidamento interno.

 

La presidenza del G20


Su questo sfondo, il succedere dell’India all’Indonesia alla presidenza del G20 del 2023 offre a Nuova Delhi una grande opportunità per plasmare l’agenda della cooperazione mondiale. I paesi del G20 rappresentano nel complesso più dell’80 percento del prodotto interno lordo (Pil) mondiale, il 75 percento del commercio mondiale e il 60 percento della popolazione mondiale, dati che sottolineano l’importanza del forum e aprono diverse possibilità per facilitare la cooperazione e affrontare le questioni mondiali.
 

L’opportunità di leadership non sarebbe potuta arrivare in un momento migliore per Nuova Delhi. In settembre l’India è emersa come la quinta economia più grande del mondo, soppiantando in classifica il Regno Unito, suo ex colonizzatore. Descritta dal Fondo monetario internazionale come un punto luminoso sullo sfondo del rallentamento economico mondiale, l’economia indiana, secondo le previsioni, dovrebbe registrare nel 2022 una crescita del 6,8 percento, di molto superiore a quella delle economie del G7 e seconda solo a quella dell’Arabia Saudita.

 

la fotoTra il 1950 e il 2020 la popolazione del subcontinente indiano è all’incirca quadruplicata

 

 

La presidenza del G20 offre all’India la possibilità di plasmare l’agenda per la cooperazione mondiale proprio mentre il mondo torna a vedere la luce dopo il buio della pandemia di Covid-19. Nuova Delhi è ansiosa di fare della propria presidenza del G20 un’opportunità per sottolineare il proprio emergente status di potenza leader, come l’ha definita il ministro degli Affari Esteri S. Jaishankar. A rispecchiare tale aspirazione, il tema scelto dall’India per la sua presidenza è vasudhaiva kutumbakam, che in sanscrito significa “il mondo è una sola famiglia”. Nello svelare il logo e il tema dell’anno, il primo ministro indiano Narendra Modi ha constatato come attualmente il mondo sia dilaniato da conflitti, dai postumi di una pandemia epocale e dall’incertezza economica.
 

La presidenza indiana del G20 segue di poco l’emergere del paese come la quinta economia più grande del mondo. Questo momento fortunato consente all’India di prendere il timone di un ordine mondiale travagliato e di propugnare il multilateralismo, che è il brand di Nuova Delhi. L’India mira a radunare le grandi potenze divergenti attorno al tavolo dei negoziati del G20, puntando con ciò a rafforzare le proprie credenziali di potenza leader sulla scena mondiale.

 

L’impegno per il multilateralismo

 

La presidenza indiana del G20 si propone di allontanare il mondo dalla polarizzazione per portarlo verso un maggior senso di solidarietà. Il suo essere una democrazia multiculturale saprà ben guidarla nel suo impegno a riunire gli stakeholder, tanto diversi, affinché riflettano, e agiscano, sulle sfide mondiali. Il tema del G20 India 2023, Vasudhaiva Kutumbakam: One Earth, One Family, One Future (una terra, una famiglia, un futuro), incapsula la concettualizzazione indiana dell’ordine mondiale e il ruolo dell’India in tale ordine. E Nuova Delhi ha già dimostrato come la sua non sia mera retorica: nel 2020, allo scoppio della pandemia di Covid-19, il paese ha insistito sulla necessità che la comunità internazionale lavorasse in modo collaborativo e andasse in aiuto di quei paesi che lottavano con risorse minime, sfoderando quest’insistenza proprio mentre le nazioni sviluppate si facevano sempre più introverse e, in alcuni casi, si accaparravano dosi di vaccino sufficienti a vaccinare per ben cinque volte ogni cittadino adulto.

 

la fotoEntro il 2023 l’India, con oltre 1,42 miliardi di abitanti, diventerà il Paese più popoloso al mondo

 

In un momento di grave crisi globale, Nuova Delhi ha effettivamente utilizzato tutti gli strumenti e le piattaforme a sua disposizione per invocare un impegno di livello mondiale che diventi la norma contro la sempre maggior tendenza delle singole nazioni all’introversione. Il suo è anche un tentativo di colmare il vuoto di leadership nell’ordine mondiale, in un’era cui sia Cina sia Stati Uniti hanno esposto le proprie vulnerabilità. L’India ha dimostrato che anche una nazione con capacità limitate può emergere come leader, delineando le preoccupazioni di paesi che condividono gli stessi principi e lavorando con loro per costruire capacità nelle nazioni più piccole.
 

Il G20 è unico, perché riunisce i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo per discutere le sfide della governance mondiale e trovarvi soluzioni. L’India può colmare efficacemente il divario creando consenso sulle principali questioni mondiali. Nuova Delhi ha dato voce con veemenza alle aspirazioni del Sud del mondo, in un momento in cui le poche potenze globali, occupate come sono con i propri problemi interni, non hanno né il tempo né le risorse per provvedere ai più vulnerabili. Sono soprattutto le economie più povere ad assorbire le pressioni dello sconvolgimento mondiale, e poche sono le potenze disposte a considerarne le sfide con la serietà che meritano. Ospitando uno dei forum internazionali di più alto profilo in assoluto, in un’epoca di grandi sconvolgimenti, Nuova Delhi dichiara la propria disponibilità a pensare e ad agire in grande, cosa che gran parte del mondo da tempo attendeva dall’India.

 

Un punto di svolta

La pandemia di Covid-19 ha segnato uno spartiacque per l’ordine mondiale. Il panorama internazionale post pandemia è segnato da crescenti tensioni geopolitiche e geoeconomiche. Nell’Indo-Pacifico, teatro emergente della competizione mondiale, molte di queste tensioni sono culminate nella presentazione all’India di una serie di domande impegnative su come affrontare la rivalità tra le grandi potenze, i conflitti, le crisi economiche, la deglobalizzazione e gli eventi climatici avversi, il tutto sullo sfondo di un ordine multilaterale che va indebolendosi.

 

A settembre 2022 l’India è emersa come la quinta economia più grande del mondo, soppiantando in classifica il Regno Unito, di cui è stata colonia


A controbilanciare ciascuna di queste sfide vi sono le opportunità che si aprono per l’India, e in particolare la possibilità di riconquistare la fiducia e la capacità di leva sul suo vicinato, di trarre vantaggio dalla rilocalizzazione delle filiere di approvvigionamento mondiali, di espandere la cooperazione con l’Occidente, di promuovere il suo programma di transizione verso l’energia pulita e di consolidare le proprie credenziali come leader mondiale, guidando il discorso e la cooperazione internazionali. L’efficace gestione, da parte dell’India, di queste sfide e di queste opportunità nella regione dell’Indo-Pacifico può portare il paese ad acquisire uno status più alto nell’ordine mondiale e, infine, anche a vantaggi strategici d’importanza cruciale.
 

È un punto di svolta, per l’India e per l’ordine mondiale. L’India è alle soglie di qualcosa di straordinario: essere una potenza economica di primo livello che è anche una democrazia multiculturale, ed essere un attore geopolitico di primo livello capace non solo di portare equilibrio ma anche di fare da guida. A definire i contorni di questa ascesa saranno le scelte che New Delhi compirà nei prossimi anni.