Il cambio di scenariodi Rita Lofano
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Sfide e prospettive

Il cambio di scenario

di Rita Lofano

Il 2024 è stato un anno pieno di cambiamenti politici, l’ultimo negli Stati Uniti dove si apre una nuova avventura. Ma quale sarà la trasposizione politica nel panorama energetico? Il destino è un tiro di dadi, la mano di un leader

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l futuro, per le imprese, non è mai un’astrazione, è un orizzonte concreto, fatto di obiettivi e rapide trasformazioni che richiedono decisioni immediate. Il futuro si costruisce nel presente, anticipando tendenze, ridefinendo modelli di business, pianificando investimenti strategici. Quale sarà l’energia dei prossimi 30 anni? Chi avrà più risorse? Peseranno di più le materie prime della old economy o la potenza del calcolo e del software? La struttura o la sovrastruttura? Conteranno più le navi che trasportano le merci o i cavi dove corrono i dati? La demografia o la tecnologia? Come si comporteranno i leader dei diversi Paesi? Peserà di più la vittoria del voto o quella del governo?  

 

Il 2024 (con elezioni in oltre 60 Paesi) ha risolto la sfida democratica a Bruxelles e a Washington. Ma Parigi e Berlino restano due grandi incognite. Il cuore pulsante dell’Unione europea, l’asse che ha retto i destini del Vecchio Continente, il motore franco-tedesco, è inceppato. In Germania si voterà a febbraio, in Francia sarà impossibile votare fino a luglio e per il domani si vedrà, ma l’epopea macroniana è al tramonto e la partita appare intricata.  

 

Un dato su tutti getta luce sulla mutabilità, il cambio di scenario: l’unico ministro dell’Economia ancora in carica dopo il vertice di Stresa (era solo lo scorso maggio) è un italiano, Giancarlo Giorgetti, esponente di un Paese tradizionalmente considerato instabile e che oggi è il più affidabile. Quale sarà la trasposizione politica di questo ribaltone negli equilibri europei? Lo scopriremo presto, e sarà evidente soprattutto nel settore dell’energia. Lo stesso esercizio dovremo farlo per gli Stati Uniti, dove una nuova amministrazione con una vecchia conoscenza al comando (Donald Trump) comincia una nuova avventura in una dimensione completamente cambiata rispetto al 2016.

 

Si fanno molti piani, si delineano scenari, ma si tende a sottovalutare il corso imprevedibile della storia che non procede in linea retta, ma a balzi.  Per dirla con uno dei più grandi pensatori della filosofia occidentale moderna, Arthur Schopenhauer, “Nella vita accade come nel gioco degli scacchi: noi abbozziamo un piano, ma esso è condizionato da ciò che si compiacerà di fare nel gioco degli scacchi l’avversario, nella vita il destino.”  

E questo vale soprattutto se si parla di tecnologia, invenzioni, scoperte

Eni per esempio ha numerosi investimenti diversificati nei vari settori, tra cui quello della ricerca nella frontiera dell’energia delle stelle, la fusione a confinamento magnetico. Si possono fare molte ipotesi, calcolare le probabilità, ma alla fine il destino è un tiro a dadi, un colpo di genio del singolo, la mano ferma di un leader. Stiamo entrando in un’era dove gli elfi si posano sulle spalle dei giganti e possono cambiare la sceneggiatura di un film che sembrava già scritto.